La Misión de la máquina. Técnica, extractivismo y conversión en las tierras bajas sudamericanas

Autori: Lorena Cordoba, Zelda Alice Franceschi, Nicolas Richard

Editore: BUP

1° Edizione: 2021

Le cosiddette Terre Basse sudamericane (il Gran Chaco, l'Amazzonia occidentale, la stessa Patagonia) rimasero relativamente marginali nell'orbita del mercato mondiale fino alla fine del XIX secolo, quando industrie come quelle della gomma, dello zucchero, del mate, del tannino e del legname iniziarono a legarli più fluidamente a un capitalismo di natura puramente estrattiva. In questo contesto di colonizzazione estrattiva dei territori indigeni, le macchine (i saperi, le pratiche e le politiche che implicano) sono una condizione e un vettore centrale sia nello sviluppo di questi fronti estrattivi che nello spiegamento e nel funzionamento dell'apparato missionario.

Certamente, l'antropologia del cristianesimo ha esplorato in profondità ciò che accadeva in ambito strettamente religioso attraverso la trasmissione di concetti come “anima”, “rito” o “conversione”. Ma cosa è successo allo stesso tempo con le macchine, gli strumenti, le conoscenze e le tecniche che i missionari stessi hanno insegnato o sfruttato per incorporare gli indigeni nel mercato e nella società regionale? E quali erano, concretamente, le macchine della missione? Quali erano le sfide di fronte ai nuovi materiali, alle conoscenze e al potenziale tecnico o anche estetico di queste nuove tecniche? E cosa succedeva a queste macchine, strumenti e conoscenze quando, per varie ragioni congiunturali, i missionari si ritiravano o si allontanavano dai territori indigeni?