Brisighella (RA) - Castello di Ceparano

Veduta di un'area dello scavo

Coordinatore/responsabile della missione

Enrico Cirelli

Ambito di ricerca e settori ERC di II livello

  • Discipline archeologiche dalla preistoria all'età medievale
  • SH6 Lo studio del passato umano: archeologia, storia e memoria (12 III livello)

Data di attivazione scavo e durata

Progetto attivo dal 2018. Durata: nove settimane (indicativamente luglio e agosto). 

Descrizione

Il castello di Ceparano (castrum Cipariani, oppure Ceparani o ancora Cipriani) si trova al di sopra di uno sperone roccioso in calcarenite (spungone), posto nelle vicinanze del Rio Crete sulla destra idrografica del fiume Marzeno, un tributario del Lamone, sulle prime alture appenniniche nelle vicinanze di Faenza. La prima menzione del toponimo risale all’anno 965, in un documento dell’Archivio del monastero di S. Andrea Maggiore e poco dopo, nel 970, nell’Archivio arcivescovile di Ravenna. Il castello era forse una delle proprietà di Ängelrada figlia del comes palatii ravennate, e in seguito risulta tra le proprietà del monastero di Santa Maria del Sacro Palazzo. Nella metà del XII secolo apparteneva ai Guidi. Probabilmente già a partire dal XII secolo viene realizzata una zona signorile, forse una Rocca sull’altura del sito. Nel 1167 il castello di Ceparano fu parzialmente distrutto dai Faentini che lo contesero alla potente famiglia toscana per tutto il Medioevo, alternandosi con nuove fortificazioni e distruzioni.

Oltre al castello nelle testimonianze scritte vengono anche menzionate diverse abitazioni e strutture che dipendono dal fortilizio ma che si trovano all’esterno. Nel 1258 per esempio la comunità del Monte di Ceparano viene costretta a demolire dal podestà faentino il castrum e tutte le strutture fortificate e a ricostruire il castello e la pieve in una diversa posizione e le abitazioni "in loco qui non sit in fortiliciis". La fortificazione passò nelle mani dello stato pontificio (sotto il controllo del cardinale Albornoz), come gran parte della Romagna ma poco dopo ne entrarono in possesso i Manfredi che lo occuparono fino al 1467. Il più importante esponente di questa famiglia che intervenne all’interno dell’insediamento fu Astorgio Manfredi che vi fece edificare un’imponente torre, come indica un’epigrafe del 1378, dotata di becco a scarpa e pianta ogivale, adatta per le nuove tecniche di assedio con armi da fuoco.

Gli scavi archeologici, iniziati nell'estate del 2018 hanno riportato alla luce le strutture del fortilizio medievale e due aree cimiteriali, oltre a una diffusa area abitativa sull’altura opposta rispetto all’area signorile e lungo le pendici che digradano verso il Marzeno.

Informazioni per gli studenti

Gli studenti sono ospiti del progetto, grazie a una convenzione attivata con il Comune di Brisighella. Anche le spese di vitto sono a carico della missione. Sullo scavo si svolgeranno attività di studio dei materiali rinvenuti e rilievi delle strutture sia con metodologia tradizionale sia attraverso metodi di rilievo indiretto (fotogrammetria, scansioni digitali etc.).

Mappa

I ruderi del castello di Ceparano