Riccione (Rimini)

Il colle della Tomba Bianca di Riccione dal Neolitico al Medioevo

Descrizione

Il castello degli Agolanti si trova a Riccione, su un’altura che domina il mare e la via Flaminia, in una località detta anche Tomba Bianca. La sua prima menzione nelle fonti scritte risale al basso medioevo, ma alcune analisi archeologiche mostrano la frequentazione del sito sin dalla protostoria. Dell’insediamento medievale si conservano le strutture del fortilizio in mattoni con torrioni agli angoli e un cortile al centro. Il castello era originariamente difeso da un fossato e attrezzato con aree seminterrate e officine di servizio a una residenza signorile. Nella documentazione scritta viene anche ricordata la presenza di un oratorio castrale e di una biblioteca.

In alcune indagini condotte nel secolo scorso, sul lato sud del castello, volte prevalentemente al restauro e alla riqualificazione dell’edificio, sono state rinvenute tracce di muratura con funzione e cronologia incerta, anteriori al circuito murario, mentre due muri paralleli sono stati intercettati all’esterno delle mura perimetrali. Tali strutture, associate ad alcuni piani d’uso, focolari e canalette di scolo di epoche differenti, sono state datate, sulla base del materiale ceramico rinvenuto, tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo. Non è stato chiarito se si tratti di strutture abitative di un villaggio fortificato anteriore o se si tratti di pertinenze del castello.

In altre occasioni sono state infatti rilevate evidenze delle fasi posteriori alla sua frequentazione medievale, quando il fortilizio fu utilizzato come residenza signorile, nella metà del XVII secolo, in grado di ospitare la regina Cristina di Svezia. Fu inseguito trasformata in fattoria, e negli interventi di restauro sono state rinvenute strutture connesse all’allevamento del bestiame.

Il progetto di scavi e ricerche è nato dalla collaborazione tra Museo del Territorio di Riccione e Dipartimento di Storia Culture Civiltà, sostenuti dall’amministrazione del Comune di Riccione. Le nuove indagini archeologiche intendono ricostruire le diverse fasi di frequentazioni e occupazione del sito si dalla prima antropizzazione con approfondimenti all’esterno del castello, sul lato adriatico, dove sono ben visibili tracce di diverse fasi murarie e nell’area del cortile dove si conservano tratti consistenti della stratificazione archeologica.

— Data di attivazione scavo e durata:
maggio/giugno 2022

— Coordinatore/responsabile della missione:
Enrico Cirelli (Disci, Unibo); Andrea Tirincanti (Museo del Territorio di Riccione)


— Informazioni per gli studenti:
I partecipanti sono ospiti del progetto per quel che riguarda il vitto e l’alloggio nella durata delle attività di scavo e ricerche sul campo.


— Ambito di ricerca: Discipline archeologiche dalla preistoria all'età medievale.