CAST Copper Accumulation, Supply, and Technology among Italian prehistoric societies

PRIN 2022 PNRR – Next Generation EU

Ambiti: 

Preistoria e Protostoria L-ANT/01 SH - Social Sciences and Humanities 

Abstract: 

Il progetto CAST mira a indagare la sostenibilità, le attività di lavorazione e l'economia circolare del metallo tra le comunità della tarda età del Rame e dell'età del Bronzo dell'Italia settentrionale. Le domande di ricerca principali del progetto riguardano l'intero processo di produzione del metallo e il suo impatto sull'ambiente e sulla salute umana. 

Il periodo compreso tra la fine del III e la fine del II millennio a.C. è caratterizzato da una crescente domanda di oggetti in rame e leghe di rame che determina la nascita di officine metallurgiche, nonché di contatti e vie di scambio a lunga distanza. L'economia della produzione dei metalli nell'età del Bronzo è particolarmente significativa poiché i moderni concetti di economia circolare, riciclaggio e sostenibilità sembrano caratterizzare questo periodo. Il rame e le sue leghe sono il primo materiale completamente riciclabile utilizzato nella preistoria, consentendone il costante riutilizzo e riadattamento. Anche la rarità delle fonti naturali di rame e le reti di approvvigionamento a lunga distanza ne hanno favorito il costante riutilizzo e riadattamento. Questa importante rivoluzione economica ha avuto anche un notevole impatto sull'ambiente. Diversi studi sui contesti preistorici europei hanno osservato un notevole aumento dell'inquinamento da metalli pesanti nell'ambiente, riflesso anche da una crescente esposizione ai metalli da parte degli individui umani, dovuta a uno straordinario incremento delle attività di lavorazione dei metalli. 

La pianura padana è un'area privilegiata per indagare questi temi, poiché è caratterizzata da un numero consistente di oggetti metallici (ornamenti, armi e utensili) prodotti e utilizzati nella tarda età del Rame e del Bronzo e da numerose tracce tangibili di produzioni in loco, suggerite dalla presenza di strumenti (crogioli, tuyères e matrici) e di fosse di fusione. Puntando su siti chiave dal punto di vista archeologico, il progetto mira a combinare i risultati di analisi archeometriche, le ricostruzioni 3D e l’archeologia sperimentale per sviluppare un approccio metodologico alle attività di lavorazione dei metalli antichi che riguardi l'intera catena operativa. Le fasi del progetto hanno l'obiettivo di colmare una lacuna negli studi archeometallurgici, che non hanno mai indagato in modo esaustivo queste questioni fondamentali. In particolare, l'analisi della provenienza degli oggetti metallici fornirà dati sui meccanismi di approvvigionamento e sul potenziale riciclo delle materie prime; analizzando i manufatti in rame e bronzo e gli strumenti per la lavorazione dei metalli, verranno esplorate tecnologie specifiche e possibili interazioni interartigianali, supportate da attività sperimentali. La tracciatura dell’approvigionamento e l'archeologia sperimentale contribuiranno a far luce anche sull'uso, il 

riutilizzo e la durata degli oggetti in metallo e degli strumenti per la lavorazione dei metalli. L'analisi geochimica delle sequenze di terreno e dei resti umani, infine, chiarirà l'impatto dei metalli sull'ambiente e l'esposizione umana all'inquinamento da metalli. 

Durata del progetto: 30/11/2023 – 30/11/2025 

Responsabile nazionale: 

Maurizio Cattani 

Partnership: 

Università di Modena e Reggio Emilia 

Finanziamento assegnato all’Università di Bologna: 122.858 EUR 

Settori ERC di secondo livello: 

1. SH6_4 Prehistory, palaeoanthropology, palaeodemography, protohistory, bioarchaeology 

2. SH6_3 General archaeology, archaeometry, landscape archaeology 

3. SH7_5 Sustainability sciences, environment and resources