Ca’ Nova di Albareto (PR)

Scavo archeologico sul sito dell’età del Bronzo.

Coordinatore/responsabile della missione

Cristiano Putzolu

Ambito di ricerca e classificazioni

Discipline archeologiche dalla preistoria all'età medievale

VRA: area 10

ERC: SH 6, Lo studio del passato umano: archeologia, storia e memoria

SDG: 4) Quality education; 11) Sustainable cities and communities; 15) Life on land

Tipologia di public engagement prevalente

Organizzazione di iniziative di valorizzazione, consultazione e condivisione della ricerca 

Descrizione

Sono programmate attività di comunicazione dei progressi della ricerca e dei suoi risultati attraverso i social media ed il sito web del DiSCi. Si intende inoltre organizzare incontri aperti al pubblico, nella convinzione che il patrimonio storico del territorio in cui svolgere la ricerca vada condiviso in primis con i suoi abitanti. Nelle quattro settimane di scavo che si prevede di organizzare quattro incontri, due sul sito e due negli spazi dedicati al laboratorio cartografico e dei materiali, per permettere a chi fosse interessato non solo di conoscere la storia dell’ambiente montano in cui vive, ma anche le modalità con cui questa storia viene da noi ricostruita. Alla fine della campagna si potrà inoltre organizzare un incontro con la popolazione per dare conto dei risultati preliminari della campagna appena conclusa. Gli incontri con il pubblico hanno lo scopo di fornire alle diverse categorie di età (allievi delle scuole primarie, studenti delle scuole secondarie e universitari, adulti) un quadro generale delle conoscenze sull’ambiente e le diverse modalità di vita di un territorio (l’Appennino parmense del II millennio a.C.) in cui le scelte insediative miravano alla valorizzazione delle risorse ambientali.

Come ulteriore momento di condivisione dei risultati delle ricerche con la popolazione, si prevede anche di organizzare una mostra temporanea con i reperti più significativi ed un adeguato supporto didattico, da realizzarsi in una sede opportuna individuata nel territorio.

Il focus della ricerca e della conseguente attività di valorizzazione e condivisione della ricerca è su un periodo in cui il rapporto delle comunità umane con l’ambiente circostante era molto importante e aree come quelle montane (che oggi rischiano di spopolarsi in favore degli agglomerati urbani) avevano un’importanza cruciale che sarebbe utile far comprendere alle nuove generazioni. 

Sedi e periodi

Gli incontri con il pubblico avranno luogo in idonei spazi messi a disposizione dall’amministrazione locale.

Il periodo sarà coincidente con quello della campagna di scavo, non ancora definito ma da tenersi tra la tarda primavera e l’estate del 2023. 

Collaborazioni e partner

Oltre a docenti e ricercatori del DiSCi, il team di ricerca intende coinvolgere specialisti di altre Università (la cattedra di Ecologia Preistorica dell’Università di Milano, quella di Palinologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, quella di Geoarcheologia dell’Università di Padova) a cui si chiederà di partecipare anche alle attività di valorizzazione, consultazione e condivisione della ricerca.

L’attività di comunicazione attraverso il web ed i canali social media sarà affidata ad una professionista esterna che opererà con la collaborazione di studenti del team di ricerca. 

Obiettivi e pubblici coinvolti

Un incontro preliminare con il Biodistretto delle Alte Valli, un consorzio di comuni che abbraccia un territorio diviso tra Emilia Romagna, Toscana e Liguria, ci ha confermato l’interesse della società civile locale per una storia del territorio che abbracci gli aspetti della ricostruzione paleoambientale: l’obiettivo è quindi quello di restituire a chi attualmente vive in Appennino, studenti delle scuole primarie e secondarie in primis ma anche adulti, un quadro di conoscenze sull’ambiente montano, sulle sue peculiarità ed il suo ruolo nevralgico durante il II millennio a.C. 

Impatto e strumenti di valutazione

Gli incontri che si intende organizzare sono rivolti alla popolazione locale e si terranno verosimilmente in un periodo in cui le scuole saranno terminate per la sosta estiva: pertanto si stima di poter coinvolgere complessivamente un centinaio di persone.

Non si hanno elementi per valutare un numero atteso di visualizzazioni web e sui social media. 

L’attività non è ancora iniziata, essendo in corso di organizzazione la prima campagna da tenersi in tarda primavera/estate 2023, tuttavia si vuole dedicare alla campagna di scavo e alle relative attività (comprese quelle di terza missione) un sito web di Ateneo di cui si potranno monitorare gli accessi. Accanto al sito web c’è in programma di veicolare sui social media una comunicazione delle attività svolte, grazie alla collaborazione nel team di ricerca di una professionista in social media communication.

Da ultimo, è logico che il numero di persone che parteciperanno agli incontri sarà un indicatore del successo dell’iniziativa. 

Link a siti web e altro materiale online

In programma 

Parole chiave

Ambiente, Appennino, Montagna