Digital Archaeology Laboratory - DArchLab (già T.e.m.p.l.a.)

Nasce nel 2024 con la volontà di costituire, in continuità con l’esperienza precedente del Te.m.p.l.a. (Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali Applicate all'Archeologia) diretto da Antonio Gottarelli, un centro di aggregazione tanto per il personale docente afferente alla Sezione Archeologia, quanto per i numerosi studenti coinvolti nei progetti o singole attività laboratoriali che hanno nell’approccio digitale alla documentazione e alla analisi del record archeologico un tratto comune.

Direttore del Centro: Prof. Cristiano Putzolu

Anno di fondazione: 2024

Staff:  Prof. Cristiano PutzoluGiuseppe GuarinoFrancesca Barchiesi, Carlo Bicchierai, Amir Abd el Rahman, Jorge Calvelo Alvarez, Silvia Fiorini, Diego Machetti, Chiara Rabitti, Gloria Valbusa, Erik Zanotti

Obiettivi

Il DArchLab si propone di offrire agli studenti un luogo dove “imparare facendo” e ai docenti un “servizio” di sviluppo della componente digitale dei propri progetti.

La condivisione degli spazi e delle dotazioni tecnologiche porta naturalmente a un confronto sulle metodologie di ricerca adottate e, di conseguenza, un arricchimento della capacità di “fare sistema” per costituire gruppi di lavoro interdisciplinari.

Allo stesso tempo la possibilità di utilizzare workstation in grado di gestire flussi di calcolo impegnativi e di processare dati territoriali ad ampia scala permette agli studenti magistrali, agli specializzandi e ai dottorandi di portare avanti innovativi progetti di tesi.

 

Attività

Per il suo carattere fortemente indirizzato all’utilizzo di strumentazioni digitali per il rilievo e la gestione del dato archeologico, il DArchLab si pone come spazio di approfondimento metodologico verso diversi ambiti che hanno nell’approccio digitale alla documentazione e alla analisi del record archeologico un tratto comune.

Le linee di ricerca attualmente perseguite sono:

  • GIS. L’utilizzo di Sistemi Informativi Geografici per la gestione dei dati da contesti che vanno dal singolo sito archeologico al più ampio ambito territoriale è una prassi consolidata e si fonda sull’estrema versatilità di questi ambienti digitali nell’analizzare dati tanto spaziali quanto attributivi e a produrre nuovi dataset geografici in risposta ai diversi quesiti posti dai ricercatori.
  • Remote Sensing. Il Remote sensing comprende varie tecnologie che hanno lo scopo di acquisire, analizzare e interpretare dati da oggetti o fenomeni che si trovano sopra la superficie terrestre (o nei primi centimetri di sottosuolo) senza bisogno di un contatto diretto col terreno, ma acquisendo dati attraverso sensori montati su satelliti o veicoli aeromobili.
  • Rilievo 3D. Le tecniche di rilievo digitale rendono oggi possibile l’acquisizione 3d di reperti, contesti stratigrafici e porzioni di territorio e la loro conseguente restituzione in ambiente digitale. A seconda della diversa tipologia di “oggetto” rilevato diverse sono le metodologie impiegate e le possibilità analitiche sui prodotti finali.

Linee di ricerca in corso

Stratigrafie 3D

Il DArchLab è attualmente impegnato nell’acquisizione tridimensionale dei dati stratigrafici nell’ambito di una serie di progetti di ricerca nazionali

  • Colombare di Negrar di Valpolicella, diretto dal Prof. Umberto Tecchiati - Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università Statale di Milano
  • Muraiola di Povegliano, diretto dal Prof. Cristiano Nicosia -Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova

ed internazionali

  • necropoli di Pylos, diretto dalla Dr. Sharon Stocker dell’University of Cincinnati).

L’obiettivo è quello di ricostruire in ambiente digitale i contesti indagati.

Attualmente, in questo filone di ricerca Chiara Rabitti sta conducendo una tesi sulle metodologie  di acquisizione e di gestione dei dati topografici del sito dietà del Bronzo della Muraiola di Povegliano, in collaborazione con il Prof. Cristiano Nicosia -Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova

Analisi spaziali per i paesaggi montani

Un secondo filone di indagine è quello legato all’archeologia dei paesaggi montani, in particolare con analisi di visibilità e percorrenza in ambiente GIS.

Nell’ambito del più ampio progetto di ricerca di Upland Archaeology, che ha l’obiettivo di ricostruire popolamento delle aree appenniniche durante l’età del Bronzo e del Ferro, vengono adottate diverse analisi spaziali a diverse scale con lo scopo di testare dei modelli di occupazione del territorio che possano successivamente essere verificati dalle indagini sul campo.

Recenti lavori di tesi hanno trattato diversi territori appenninici

in provincia di Parma nell’età del Bronzo (Jorge Calvelo Alvarez)

in provincia di Reggio Emilia nell’età del Bronzo (Silvia Fiorini)

in provincia di Bologna nell’età del Bronzo (Erik Zanotti)

nelle Marche tra Età romana e Basso Medioevale (Carlo Bicchierai)
 

Remote sensing

Le workstation del DArchLab sono utilizzate anche da Giuseppe Guarino per il progetto Urbes Revelantur. New Remote and Proximal Sensing Investigations in the Abandoned City of Suasa nell’ambito del suo dottorato dal titolo Metodi e tecniche per l’archeologia senza scavo: casi di studio e applicazione.

Avviato nell’ambito del bando MOLAB 2023, il progetto è stato sviluppato con il supporto dell’infrastruttura europea E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science) e in collaborazione con il CNR-ISPC di Potenza. L’iniziativa è dedicata allo studio e alla valorizzazione del patrimonio archeologico della città romana di Suasa, situata nel comune di Castelleone di Suasa (AN), attraverso l’impiego di metodologie UAV (Unmanned Aerial Vehicle).

Le indagini si sono concentrate su un’area di 200 ettari e hanno previsto l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia come UAV-LiDAR e droni equipaggiati con sensori multispettrali (VIS + RGB) e termici (IRT).

Dopo il post-processing, i dati sono stati integrati in QGIS per migliorare l’interpretazione complessiva delle evidenze archeologiche, integrate con le indagini geofisiche, che hanno permesso di approfondire la comprensione dello sviluppo urbanistico di Suasa, identificando nuove evidenze archeologiche e aggiornando la planimetria urbana del sito.
 

Digital twins

Un ulteriore indirizzo di ricerca riguarda l’acquisizione di oggetti di piccole o medie dimensioni attraverso tecniche diverse come la fotogrammetria SfM e la scansione a Luce Strutturata.

L’obiettivo è quello di sperimentare nuove forme di documentazione e presentazione dei reperti archeologici.

In questo filone di ricerca Francesca Barchiesi sta lavorando all’acquisizione di materiali legati alla produzione metallurgica dell’età del Bronzo nell’ambito del progetto CAST - Copper Accumulation Supply and Technology diretto dal Prof. Maurizo Cattani.

Sempre nell’ambito della metallurgia di età del bronzo, a cavallo tra fotogrammetria SfM e scansione a Luce Strutturata, c’è stata la tesi di Amir Abd el Rahman ed è in corso quella di Gloria Valbusa, mentre Diego Machetti si sta dedicando al rilievo di ritratti statuari di epoca classica.

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