Gortina (Creta, Grecia)

Progetto Mitropolis

Coordinatore/responsabile della missione

Isabella Baldini

Ambito di ricerca e settori ERC di II livello

Data di attivazione scavo e durata

Progetto attivo dal 2011.

Descrizione

Le indagini archeologiche presso la cattedrale di Mitropolis (Gortina, Creta) si svolgono dal 2011 grazie ad una convenzione scientifica tra la Scuola Archeologica Italiana di Atene e la Soprintendenza alle Antichità di Iraklion, con il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna come ente delegato (resp. scientifico prof.ssa Isabella Baldini), rinnovata nel 2023.

In seguito alla scoperta nel 1979-1980, le ricerche sul campo svolte dalla missione congiunta italo-greca hanno portato alla luce una basilica a cinque navate dotata di annessi, con abside semicircolare estradossata, transetto interno e un vasto presbiterio. Un ampio nartece e quadriportico ne costituivano il settore di accesso ed erano connessi ad un vano funerario preesistente all’edificio di culto. L’edificio rappresenta la cattedrale di Gortina, elevata a rango arcivescovile in epoca giustinianea. Essa venne realizzata al margine occidentale dell’insediamento urbano, in un’area già interessata da preesistenze monumentali. Le emergenze archeologiche messe in evidenza permettono di ricostruire, in seguito ad una prima fase edilizia collocata nell’ambito del V secolo, numerose trasformazioni e ampliamenti, con un imponente rinnovo degli apparati musivi e marmorei tra l’ultimo quarto del VI e gli inizi del VII secolo sotto gli arcivescovi Teodoro e Vetranio, documentati epigraficamente nella navata mediana. All’età giustinianea sono riferibili modifiche strutturali e decorative, tra cui l’inserimento nell’emiciclo absidale di un synthronon a sette gradini provvisto di un largo peribolo praticabile, e l’assetto dell’articolazione degli spazi per la liturgia della parola nella navata mediana. Più tardi l’ambone riceve una ristrutturazione monumentale ispirata a modelli costantinopolitani. Nel presbiterio, ai lati della base del grande altare a mensa coronato dal ciborio, è stato rinvenuto un pavimento ad opus sectile: i marmi policromi di pregio del pavimento e delle tarsie parietali, la grande quantità di tessere musive parietali, i frammenti di cornici in stucco dorato e i capitelli decorati in foglia d’oro, testimoniano l’impegno decorativo di questa zona dell’edificio. Importanti trasformazioni strutturali e decorative si collocano infatti tra il VII e l’VIII secolo, durante l’episcopato dell’arcivescovo Andrea e in seguito al violento terremoto del 724. La cultura materiale emersa da strati sigillati sotto il crollo delle coperture degli annessi presbiteriali consente di collocare il termine finale di utilizzo del monumento nella seconda metà dell’VIII secolo. L’edificio, dopo l’evento che ne causò l’abbandono finale, sembra essere sopravvissuto allo stato di rudere per un lungo periodo, durante il quale continuò ad essere soggetto ad una vasta opera di spoliazione dei materiali lapidei; questo processo, insieme agli interventi agricoli, ha provocato nel tempo la scomparsa della chiesa.

Le indagini svolte dal 2011 al 2022 hanno permesso una revisione della stratigrafia archeologica già messa in evidenza dalle precedenti indagini e un riesame completo dei reperti, confluiti nella pubblicazione del volume “I. Baldini, V. Sythiakaki (eds.), La basilica di Mitropolis a Gortina: scavi 1991-2006, Monografie della Scuola Archeologica Italiana di Atene”, in preparazione.

Grazie ad una convenzione con l’Università degli Studi del Molise, Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti, dal 2022 è in corso un programma di indagini geofisiche e geomagnetiche finalizzate ad individuare ulteriori strutture collocate nell’area adiacente al grande complesso ecclesiale e nel settore di congiunzione tra la basilica e il battistero. Queste saranno oggetto di scavo nel corso del quinquennio 2023-2028 grazie al rinnovo del contratto di synergasia tra la SAIA, la Soprintendenza alle Antichità di Iraklion e il DISCI.

Informazioni per gli studenti

La missione è organizzata per delega della Scuola Archeologica Italiana di Atene e in collaborazione con la Soprintendenza alle Antichità di Iraklio. Sono ammessi allo scavo esclusivamente studenti in possesso di attestato di frequenza dei corsi sulla sicurezza nei cantieri archeologici e di certificato d’idoneità alla mansione di archeologo. Titolo preferenziale è costituito dall’aver frequentato i corsi e sostenuto i relativi esami nel campo dell’archeologia tardoantica e bizantina. La missione prevede la copertura delle spese di vitto e alloggio.

Mappa

L'area interessata dalla missione archeologica presso la basilica episcopale di Mitropolis