Patrimonio del fisco regio nell'Italia medievale: continuità e cambiamento (secoli IX-XII)
PRIN 2017
Abstract
Obiettivo del progetto è studiare la dimensione economica e patrimoniale del potere pubblico nei secoli centrali del Medioevo, indagando le relazioni tra gli enti religiosi e civili e le strutture del regno in età postcarolingia. In particolare, si intende studiare il rapporto fra lo statuto dei beni fiscali, dati e ricevuti nel corso dei secoli X e XI, e la sopravvivenza di una dimensione pubblica legata al possesso di quei beni: dalle forme di appropriazione e gestione delle corti già pubbliche nei secoli XI e XII, allo statuto dei patrimoni monastici nell’Italia padana, alla riproposizione delle collettività urbane come enti pubblici nel secolo XII.
L’unità di ricerca di Bologna condurrà una ricognizione sistematica della presenza di beni del fisco regio nei diplomi e nelle carte di placito edite relative all’Italia settentrionale, con un focus specifico sull’area cremonese, particolarmente fortunata dal punto di vista documentario, grazie soprattutto al Codex Siccardi. La ricerca prevede poi tre analisi specifiche sui patrimoni dei monasteri di S. Sisto di Piacenza, Nonantola e S. Maria di Pomposa. Le carte di S. Sisto sono andate disperse in fondi archivistici diversi (Cremona, Piacenza, Pavia) e una ricostruzione virtuale dell’archivio dell’ente costituisce un primo, fondamentale passo per seguire la traccia dei larghi beni del fisco donati dall’imperatrice Angelberga all’atto della sua fondazione. La documentazione di Nonantola non ha invece subito dispersioni ma è edita nelle ChLA solo per gli originali del secolo IX; il progetto per l’edizione delle carte del secolo X rende possibile una prima ricognizione mirata, sulla documentazione pubblica e sulle carte. Infine, la recentissima edizione delle carte di S. Maria di Pomposa mette a disposizione, fino alla metà del secolo XI, le carte dell’ente, strategico per il confronto fra la gestione del fisco in area esarcale e nel regno italico.
La ricerca prevede di procedere a una schedatura completa delle proprietà degli enti monastici di pertinenza regia e alla loro identificazione e georeferenziazione. Sulla base della carta prodotta, la componente archeologica dell’unità locale procederà a una ricognizione sistematica della pubblicazione dei risultati di scavi archeologici già condotti sulle aree interessate e a una ricognizione di superficie delle aree meno indagate, per provare a determinare la natura economica di tali beni, confrontando le evidenze con i modelli messi a punto in area toscana.
Durata del progetto
36 mesi (2020-2023)
Responsabile locale, Responsabile scientifico per il Dipartimento
Tiziana Lazzari
Membri dell’Unità Locale
Erika Cinello
Enrico Cirelli
Filippo Ribani
Lorenzo Tabarrini
Irene Vagionakis
Giacomo Vignodelli
Responsabile Nazionale
Massimo Vallerani (Università di Torino)
Partnership
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna (Italy)
Università di Torino (Italy)
Università di Pisa (Italy)
Università di Roma Tre (Italy)
Collaborazioni
Il progetto Fiscal Estate in Medieval Italy ha instaurato collaborazioni con:
PATRIMONIVM is a scientific research initiative funded by the European Research Council. It aims at conducting the first comprehensive and multidisciplinary study of the political, social and economic role of the properties of the Roman emperors from Octavian/Augustus to Diocletian. More details on the project can be found at https://patrimonium.huma-num.fr/.
Il Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Digital Humanities dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha condiviso il patrimonio storico manoscritto e fotografico in forma digitalizzata, di archivi e biblioteche, oggetto di catalogazione digitale mediante il Progetto Lodovico: https://lodovico.medialibrary.it/home/index.aspx
Finanziamento
Euro 352.600
Settori ERC di II livello**:
“SH6 The Study of the Human Past: Archaeology and history” (12 III livello)
DATABASE
Il progetto ha portato alla creazione del database online FISCUS. Il database è stato sviluppato seguendo le pratiche e i principi più aggiornati nell’ambito delle Digital Humanities: nella fattispecie, le linee guida della TEI (Text Encoding Initiative) e i FAIR principles: Findability, Accessibility, Interoperability, Reusability. I documenti sono stati schedati tramite il linguaggio XML (eXtensible Markup Language), che ha consentito di attribuire a singole parole o a porzioni di testo un’ “etichetta” descrittiva (tag); i tag, a loro volta, permettono di fare ricerche mirate all’interno dell’insieme dei documenti inseriti nel database. Il sito raccoglie più di 2500 documenti ed è liberamente disponibile all’indirizzo
Per citarlo:
Fiscus. Fiscal Estate in Medieval Italy: Continuity and Change (9th-12th Centuries), a cura di Collavini, Simone Maria, Tiziana Lazzari, Lorenzo Tabarrini, Paolo Tomei, Irene Vagionakis, and Giacomo Vignodelli. Bologna: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, 2024. Con contributi di: Luca Angeli, Nicola Cerretani, Caterina Ciccopiedi, Erika Cinello, Valerio De Angelis, Evelina del Mercato, Beatrice Ferretti, Alessandro Giacomelli, Dario Internullo, Vito Loré, Edoardo Manarini, Paola Massa, Corinna Mezzetti, Loris Motta, Filippo Ribani, Chiara Stedile, Antonio Tagliente, Mattia Viti, e Giulia Zornetta. DOI: 10.60760/unibo/fiscus; ISBN: 9788854971394