Abstract
Il progetto KALAM (parola che insieme significa “paese” in lingua sumerica e “parlare” in Arabo moderno) si propone di ripensare il modo di comprendere e studiare il paesaggio antico attraverso l’uso di metodi innovativi per la sua documentazione, conservazione e gestione. Quelli che possiamo definire “paesaggi viventi” sono il risultato della interazione tra le comunità umane che li abitano e l’ambiente, una dinamica che porta a continue trasformazioni degli stessi attori. Le attività inserite nel progetto si svolgono in Iraq e Uzbekistan: entrambi i paesi presentano molte similitudini, dalla fragilità del rispettivo tessuto politico-sociale ai rischi che corre il loro patrimonio culturale, e perciò necessitano di strategie efficaci e facilmente applicabili per lo studio e la gestione del paesaggio storico. Il progetto è organizzato intorno a tre domande di ricerca, formulate in base alle problematiche presenti, a cui rispondono altrettante attività.
La prima domanda riguarda la formulazione di un approccio che, combinando analisi da remoto e attività sul campo, possa migliorare il modo di documentare siti e paesaggi archeologici. L’uso esteso di strumenti informatici come il SIT e programmi basati sull’Intelligenza Artificiale per il riconoscimento da remoto dei siti sul terreno permette di migliorare in termini di tempo, efficienza e qualità il metodo finora in uso.
La seconda domanda si concentra sulla classificazione e registrazione dei rischi al patrimonio culturale, il conseguente formazione dei vari operatori e l’implementazione di progetti pilota per la conservazione e protezione dei siti e paesaggi antichi. I partner del progetto KALAM mirano a definire protocolli ideati per contesti ad alto rischio archeologico (come i casi studio – inclusi nel progetto – del sito di Ninive e la regione dell’Iraq meridionale, e le valli del medio corso del fiume Zeravshan e del fiume Surkhandarya in Uzbekistan).
L’obiettivo finale riguarda il coinvolgimento sistematico delle comunità locali e degli operatori del patrimonio culturale per definire un piano condiviso: l’inclusione delle comunità nel processo decisionale attraverso attività condotte dai partner KALAM che promuovono la loro attenzione e interesse è finalizzata alla sostenibilità del progetto sul lungo periodo. Il contributo di giovani ricercatori e di studenti iracheni e uzbechi nel lavoro sul campo e nella formazione, sono di notevole importanza per lo sviluppo di queste attività.
Ispirare il pubblico a unirsi nella protezione dei paesaggi archeologici è l’obiettivo ultimo del progetto KALAM, anche come mezzo di miglioramento sociale ed economico come modo per preservare i risultati del progetto anche dopo la sua conclusione.
Ambiti di ricerca
Archeologia del Vicino Oriente Antico, Patrimonio Culturale
Durata del progetto
48 mesi (2022-2025)
Coordinatore Progetto KALAM
Nicolò Marchetti (Università of Bologna)
Responsabili di ricerca
Nicolò Marchetti (Università di Bologna), Adelheid Otto (Università Ludwig-Maximilian di Monaco), Khalid Salim Ismael (Università di Mosul), Farhod Maksudov (Academia delle Scienze dell’Uzbekistan).
Enti finanziatori
Volkswagen Foundation (Germania)