ArchaeoAdWines - Archaeology of Adriatic Wine

PRIN 2022 – Next Generation EU

Ambiti:
SH - Social Sciences and Humanities

Abstract:
Una ricca varietà di testimonianze archeologiche, letterarie e artistiche testimonia attraverso le culture del Mediterraneo il valore materiale e simbolico del vino nel corso dei secoli. Negli ultimi decenni lo studio del vino nella società e nell’economia antica si è ampliato divenendo un campo altamente dinamico e interdisciplinare. Questo fiorente campo di ricerca ha il suo fondamento sull’introduzione di nuovi approcci scientifici, su cui vorremmo concentrarci nel progetto qui proposto. Il nostro approccio metodologico sarà multidisciplinare, coinvolgendo archeologi e archeobotanici, nonché genetisti vegetali, e attingendo a una combinazione di fonti. Il progetto si baserà su fonti letterarie e iconografiche, analisi archeologiche di cultura materiale accanto ad analisi scientifiche, come quelle archeobotaniche relative ai vinaccioli e ai resti di vite, analisi genetiche del DNA antico estratto da vinaccioli miranti all'identificazione di antiche varietà di vite, analisi chimiche sui residui del vino negli ambienti di vinificazione e degli strumenti rinvenuti negli scavi archeologici. Il progetto si concentrerà sull’antica regione dell’Alto Adriatico, con una prospettiva diacronica, a partire dal VII secolo a.C. (periodo in cui nella zona sono documentati i primi vinaccioli domestici) fino alla tarda antichità (IV-V secolo d.C.), per evidenziarne le evoluzioni e trasformazioni in ambito vitivinicolo. La regione è molto interessante per molteplici ragioni: innanzitutto presenta diversi "terroir" tra laguna, pianura e collina e dai quali sono attesi vitigni e vini diversi da confrontare; in secondo luogo, non è mai stato studiato da questo punto di vista; terzo, è ancora molto famoso per i suoi vini, come il Sangiovese, il Trebbiano, l’Amarone, il Prosecco, la Ribolla; quarto, offre molti siti archeologici interessanti per la ricerca: ad esempio due siti studiati dall'Unità di Verona (Aquileia -UD- e Negrar vicino a Verona) e altre due dall'Unità di Bologna e in particolare dal Centro di Ricerche di Bioarcheologia “ArcheoLaBio” (come Monte Bibele -BO- e Classe vicino Ravenna). Il progetto restituirà le seguenti risorse, che riteniamo di grande valore scientifico, culturale ed economico: 1. un sito web specializzato che raccoglierà e diffonderà i risultati della ricerca sulla viticoltura e sull'enologia nella regione dell'Alto Adriatico e in particolare, A. i dati letterari e iconografici; B. siti e contesti archeologici significativi tra l'età del Ferro e la tarda antichità; C. la storia della viticoltura; D. strumenti e metodi; E. informazioni genetiche recuperate da semi antichi e
confronto con le informazioni genetiche disponibili sulle varietà attuali di questa regione; 2. pubblicazioni; 3. un convegno internazionale. Il progetto potrebbe quindi fornire agli attuali produttori di vino e all’intera industria vinicola una conoscenza più approfondita delle antiche pratiche vitivinicole locali e delle sue tradizioni, aggiungendo infine valore storico alle cultivar attuali.

Durata del progetto: 28/09/2023 – 28/09/2025

Responsabile di Unità Locale per l’Università di Bologna: Antonio Curci

Altro membro del Team di ricerca dell’Università di Bologna: Marialetizia Carra

Responsabile nazionale: Patrizia Basso (Università di Verona)

Partnership: Università di Verona

Finanziamento assegnato all’Università di Bologna: 78.728 EUR

Settori ERC di secondo livello:
1. SH6_3 General archaeology, archaeometry, landscape archaeology
2. LS8_2 Biodiversity