Ambiti: SH - Social Sciences and Humanities
Abstract:
Nel campo delle scienze umane, un'enorme risorsa potenziale da condividere con la società civile è costituita dalla conoscenza approfondita dei contesti archeologici, raccolta da team di esperti del patrimonio attraverso analisi scientifiche specialistiche svolte in diverse aree di ricerca all'interno delle università. Il tema proposto ha l'obiettivo di approfondire la conoscenza di due siti campione e di condividere le competenze acquisite in campo archeologico dai due USR coinvolti: utilizzando tecnologie informatiche avanzate, ciò potrà essere messo a disposizione della collettività in un'ottica collaborativa e inclusiva, come stimolo a una più ampia consapevolezza del potenziale culturale del Paese, con un'innegabile ricaduta sull'economia e sullo sviluppo. Negli ultimi decenni la ricerca archeologica ha fatto grandi passi avanti nel convertire gli interessi locali per singoli elementi/monumenti in indagini più ampie a scala urbana e territoriale, focalizzate sulla comprensione dei processi storici che interessano i paesaggi antichi. La ragione di questo cambiamento è stata la possibilità di analizzare il mondo antico non solo in modo meramente orizzontale, ma anche riconoscendone lo sviluppo diacronico nel tempo, recuperando la dimensione cronologica più profonda attraverso scavi e interpretazioni complesse dei siti. Ciò si è rivelato particolarmente utile nello studio dei centri urbani di lunga durata, definiti per questo motivo "pluristratificati". L'archeologia urbana, condotta a Roma e in altri grandi centri a partire dagli anni Ottanta, si è sviluppata grazie alla diffusione del metodo stratigrafico e a una conseguente lettura della storia antica per fasi. Questo ha permesso di riconoscere lo scorrere del tempo attraverso l'analisi dei contesti rinvenuti nel sottosuolo, consentendo la ricostruzione di lunghi periodi di occupazione e di trasformazioni. Tuttavia, solo negli ultimi anni si stanno indagando alcune delle prime fasi di occupazione e nascita delle città antiche e si sta cercando di comprendere momenti meno noti della storia di questi luoghi. Per questo motivo, Pompei e Ravenna sono state individuate come due città ideali per la conoscenza dei paesaggi urbani nel loro sviluppo. A Pompei, solo un periodo è ben noto e ampiamente documentato, impedendo di conoscere a lungo la sua trama più antica: quella straordinariamente conservata sotto i depositi vulcanici del Vesuvio che seppellirono la città nel 79 d.C.. A Ravenna, invece, alcune fasi cronologiche particolarmente ricche - la tarda antichità e l'alto medioevo, rappresentate dai magnifici mosaici noti in tutto il mondo - hanno offuscato la consapevolezza degli altrettanto significativi periodi precedenti. Oggetto di una minore attenzione da parte della comunità scientifica, questi archi temporali meno visibili dal punto di vista monumentale sono ancora piuttosto sconosciuti al grande pubblico e ai cittadini, che potrebbero invece conoscerli meglio attraverso app collegate a banche dati GIS: in questo modo potrebbero conoscere e apprezzare una dimensione più verticale del nostro passato, prendendo coscienza della città che spesso abbiamo inconsapevolmente sotto i piedi.
Durata del progetto: 30/11/2023 – 30/11/2025
Responsabile di Unità Locale per l’Università di Bologna: Enrico Giorgi
Responsabile nazionale: Maria Teresa D’Alessio
Partnership: Università degli studi di Roma “La Sapienza”
Finanziamento assegnato all’Università di Bologna: 74.615 EUR
Settori ERC di secondo livello:
SH6_2 Classical archaeology, history of archaeology, social archaeology
SH6_3 General archaeology, archaeometry, landscape archaeology
SH7_7 Cities; urban, regional and rural studies