Attività
ArcheoLaBio si pone come elemento innovativo nella realtà universitaria italiana in quanto capace di occuparsi sinergicamente dei diversi aspetti paleoambientali legati ai contesti archeologici.
L'Archeobotanica ha come oggetto di studio i micro e i macroresti vegetali che si recuperano negli scavi archeologici (pollini e spore, ma anche legni, carboni, semi e frutti). L'analisi dei reperti vegetali consente di ricostruire l'ambiente coevo all'insediamento, nonché tutte le informazioni riguardanti l'utilizzo dei vegetali nel corso delle epoche: le specie alimentari, tessili, tintorie, medicinali, i taxa utilizzati come strutture portanti, le essenze preferite nella combustione di focolari e fornaci, gli attrezzi, ecc.
L'Archeozoologia ha come oggetto di studio i resti faunistici (ossa, denti, corna e palchi) che si recuperano negli scavi archeologici. Si configura come la disciplina che indaga il rapporto fra l'uomo e gli animali nel passato e come questo si sia modificato ed evoluto nel corso del tempo. L'analisi dei reperti faunistici consente di comprendere l'economia animale praticata nel passato, le scelte in materia di allevamento, sfruttamento e riutilizzo dei prodotti derivati dagli animali, nonché di conoscere le specie animali presenti nell'ambiente dei diversi territori indagati.
Linee di Ricerca scientifica in Archeobiologia
- Carpologia
- Xyloantracologia
- Palinologia
- Iconografia botanica storica
- Interventi di campionatura sul campo
- Archeozoologia
- Tafonomia
- Restauro materiali osteologici
- Interventi di prelievo e consolidamento sul campo
Progetti in corso
ArcheoLaBio è attualmente impegnato in un progetto di ricerca su "Le strategie di sussistenza nell’Età del Bronzo su base archeobotanica ed archeozoologica attraverso il confronto fra abitati palafitticoli e siti all’asciutto dell’Italia settentrionale" (finanziamento PRIN 2007). Inoltre, indaga i resti biologici provenienti sia dagli scavi del Dipartimento di Archeologia, in Italia (Grotta San Biagio, Solarolo, Monterenzio Vecchio, Marzabotto, Classe, ecc.) e all’estero (Hergla in Tunisia, Ras al Khabbha in Oman, Tilmen Höyük in Turchia e Phoinike in Albania), sia da altri contesti scavati da altre Istituzioni, contribuendo così agli studi sull’alimentazione e sull’ambiente del passato in aree geografiche e climatiche molto diverse.