ArcheoLaBio - Centro di Ricerche di Bioarcheologia

Nato agli inizi del 2009, si propone come punto di riferimento di alto livello professionale per l’analisi dei reperti naturalistici, faunistici e floristici, dai contesti archeologici di varie tipologie ed epoche.

Responsabile del Centro: Prof. Antonio Curci.

Anno di fondazione: 2009.

Il Centro di Ricerche di Bioarcheologia ArcheoLaBio, operante nella sede di Ravenna, si pone come struttura di riferimento per l’analisi dei reperti naturalistici, faunistici e floristici, legati ai contesti archeologici, allo scopo di intraprendere ricerche utili alla ricostruzione dell’ambiente, dell’alimentazione e delle modalità di sfruttamento del territorio nel corso del tempo.

Staff

Struttura

Nei laboratori attivi presso la sede di Ravenna del Dipartimento di Archeologia, quello di Archeobotanica e di Archeozoologia, vengono svolte in maniera coordinata le attività di didattica e di ricerca relative al paleoambiente.

Il Laboratorio di Bioarcheologia è organizzato strutturalmente in aree differenti sulla base delle diverse attività che vi vengono svolte. È costituito da:

  • un laboratorio chimico in cui vengono disgregati i campioni di sedimento terrigeno per le analisi archeobotaniche e praticati i primi interventi conservativi dei materiali osteologici, attrezzato con cappe aspiranti e armadi di sicurezza;
  • un’area di microscopia, con microscopi biologici e stereomicroscopi dotati di sistemi digitali di acquisizione delle immagini, per la determinazione dei reperti carpologici, pollinici, xilo-antracologici e per le indagini tafonomiche delle superfici ossee;
  • un’area adiacente a quella di microscopia è occupata dalle collezioni di confronto archeobotaniche (con reperti attuali e fossili) e dal materiale bibliografico necessario alla identificazione dei resti vegetali;
  • un’area destinata alle attività archeozoologiche, all’interno del Laboratorio Materiali della sede di Ravenna, per lo svolgimento dei primi interventi sui materiali archeologici (pulitura, consolidamento, rimontaggio), oltre ad uno spazio in cui è conservata una piccola collezione osteologico faunistica di confronto e il materiale bibliografico essenziale alle attività di analisi e di ricerca.
  • Completa l’articolazione della struttura del Laboratorio di Bioarcheologia necessariamente l’area dedicata all’elaborazione dei dati, fase deduttiva finale della ricerca che precede la pubblicazione e la divulgazione dei risultati.

Attività

ArcheoLaBio si pone come elemento innovativo nella realtà universitaria italiana in quanto capace di occuparsi sinergicamente dei diversi aspetti paleoambientali legati ai contesti archeologici.

L'Archeobotanica ha come oggetto di studio i micro e i macroresti vegetali che si recuperano negli scavi archeologici (pollini e spore, ma anche legni, carboni, semi e frutti). L'analisi dei reperti vegetali consente di ricostruire l'ambiente coevo all'insediamento, nonché tutte le informazioni riguardanti l'utilizzo dei vegetali nel corso delle epoche: le specie alimentari, tessili, tintorie, medicinali, i taxa utilizzati come strutture portanti, le essenze preferite nella combustione di focolari e fornaci, gli attrezzi, ecc.

L'Archeozoologia ha come oggetto di studio i resti faunistici (ossa, denti, corna e palchi) che si recuperano negli scavi archeologici. Si configura come la disciplina che indaga il rapporto fra l'uomo e gli animali nel passato e come questo si sia modificato ed evoluto nel corso del tempo. L'analisi dei reperti faunistici consente di comprendere l'economia animale praticata nel passato, le scelte in materia di allevamento, sfruttamento e riutilizzo dei prodotti derivati dagli animali, nonché di conoscere le specie animali presenti nell'ambiente dei diversi territori indagati.

Linee di Ricerca scientifica in Archeobiologia

  • Carpologia
  • Xyloantracologia
  • Palinologia
  • Iconografia botanica storica
  • Interventi di campionatura sul campo
  • Archeozoologia
  • Tafonomia
  • Restauro materiali osteologici
  • Interventi di prelievo e consolidamento sul campo

Progetti in corso

ArcheoLaBio è attualmente impegnato in un progetto di ricerca su "Le strategie di sussistenza nell’Età del Bronzo su base archeobotanica ed archeozoologica attraverso il confronto fra abitati palafitticoli e siti all’asciutto dell’Italia settentrionale" (finanziamento PRIN 2007). Inoltre, indaga i resti biologici provenienti sia dagli scavi del Dipartimento di Archeologia, in Italia (Grotta San Biagio, Solarolo, Monterenzio Vecchio, Marzabotto, Classe, ecc.) e all’estero (Hergla in Tunisia, Ras al Khabbha in Oman, Tilmen Höyük in Turchia e Phoinike in Albania), sia da altri contesti scavati da altre Istituzioni, contribuendo così agli studi sull’alimentazione e sull’ambiente  del passato in aree geografiche e climatiche molto diverse.

Didattica e formazione

Universitaria

  • Lezioni frontali teoriche
  • Laboratori ed esercitazioni pratiche
  • Seminari
  • Corsi di alta formazione
  • Supporto a tesi di laurea in materia archeologica e archeobiologica

Scolastica

  • Lezioni frontali a supporto delle materie scientifiche
  • Laboratori ed esercitazioni pratiche

Museale

  • Attività didattica teorica e pratica
  • Percorsi a tema

Pubblicazione dei risultati e divulgazione scientifica

Pubblicazione dei risultati della ricerca attraverso contributi su:

  • Monografie o riviste di settore e non
  • Partecipazione  e organizzazione di convegni
  • Allestimenti museali e redazione di poster pannelli
  • Organizzazione di conferenze e convegni

Contatti