Pompei (NA)
Progetto Pompei (1998-)
Coordinatore/responsabile della missione
Antonella Coralini
Ambito di ricerca e settori ERC di II livello
- Discipline archeologiche dalla preistoria all'età medievale
- SH5_8 Cultural studies, cultural identities and memories, cultural heritage
- SH5_12 Computational modelling and digitisation in the cultural sphere
- SH6_1 Historiography, theory and methods in history, including the analysis of digital data
- SH6_2 Classical archaeology, history of archaeology
- SH6_3 General archaeology, archaeometry, landscape archaeology
- SH6_9 Colonial and post-colonial history
- PE6_8 Grafica col computer, visione col computer (computer vision), multi media, computer games
- PE6_9 Interazione e interfacce persona-computer, visualizzazione ed elaborazione del linguaggio naturale
- PE6_10 Web e sistemi informativi, sistemi di basi di dati, recupero dell'informazione e biblioteche digitali, fusione dei dati (data fusion)
- PE10_10 Mineralogia, petrologia, igneous petrology, petrologia metamorfica
Data di attivazione scavo e durata
Il Progetto è attivo dal 1998. Dal 2019 il suo principale caso di studio è costituito dall’insula I 17. Durata: quattro-sei settimane
Descrizione
Nato nel 1998, il progetto conduce dal 2019 ricerche e scavi, in regime di concessione del Ministero della Cultura, nell’insula I 17 e nelle sue adiacenze.
Obiettivo, indagare l’evoluzione del rapporto fra pubblico e privato in un settore del sito di Pompei, il quadrante sud-orientale, di importanza chiave per la comprensione dell’evoluzione del tessuto urbano della città antica.
I saggi stratigrafici hanno riguardato sino ad ora sia gli spazi interni all’isolato (in particolare, le aree a giardino) sia le aree perimetrali, con più interventi nel cardo a Est dell’isolato, dove è stata indagata la stratificazione dei piani d’uso antichi e dove sono stati riportati alla luce i marciapiedi, attrezzati con rampe per agevolare l’accesso agli edifici.
Tutte le attività, dall’acquisizione dei dati alla loro comunicazione, sono il frutto della sinergia fra più competenze e settori disciplinari: architetti e topografi, ingegneri e restauratori, chimici e fisici, geologi e esperti di archeobotanica collaborano con gli archeologi, nel rilievo, nell’analisi dello stato di conservazione delle strutture, nella caratterizzazione dei materiali, nello studio dei reperti (manufatti e ecofatti).
Quattro sono le principali linee di azione:
- Archeologia della città
- Archeologia del costruito
- Archeologia del cantiere (edilizio e decorativo)
- Conservazione e valorizzazione
Nel 2022 è stato attivato uno scambio di ricercatori con l’Institut National du Patrimoine de Tunis, che prevede per gli studenti italiani la possibilità di partecipare agli scavi diretti dalla Responsabile del sito di Hadrumetum/Sousse, Hajer Krimi.
Informazioni per gli studenti
Lo scavo prevede la partecipazione di studenti iscritti ai corsi di Laurea Triennale, Magistrale di Bologna e Ravenna e della Scuola di Specializzazione.
Sono ammessi allo scavo esclusivamente studenti in possesso di attestato di frequenza dei corsi sulla sicurezza nei cantieri archeologici e di certificato medico d’idoneità alla mansione di archeologo.
Mappa
L'area dell'Insula I 17 dove si svolgono le attività di scavo
Equipe
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Università di Bologna: Antonella Coralini, Rocco Mazzeo (CHIM), Adamo Domenico Rombolà (DISTAL), Nicola Santopuoli
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Sapienza Università di Roma: Tommaso Empler, Adriana Caldarone
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Università di Modena e Reggio Emilia: Stefano Lugli, Giovanna Bosi, Anna Maria Mercuriù
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Institut National du Patrimoine, Tunis: Hajer Krimi
Collaborazioni
- Sapienza Università di Roma
- Università di Modena e Reggio Emilia
- CINECA, VisitLab