Terracina (LT)

All’ombra di Giove Anxur. Il santuario di Monte Sant’Angelo a Terracina

Fotografia dei resti del monastero di monte sant'angelo a Terracina

Coordinatore/responsabile della missione

Enrico Cirelli (DiSCi - Università di Bologna); Paul Scheding e Francesca Diosono (LMU)

Ambito di ricerca e settori ERC di II livello

Data di attivazione scavo e durata

2021 - 2024

Descrizione

In un nuovo progetto di scavo diretto da ricercatori tedeschi e italiani (LMU /TMU/Unibo), gli archeologi hanno scoperto prove che suggeriscono che Terracina sia stato il sito del primo tempio ellenistico della regione e un importante insediamento monastico nel medioevo. In alto, sopra l'antica città di Tarracina (oggi Terracina) a sud di Roma, si  trova  un santuario a terrazze di grandi dimensioni che includeva, probabilmente tre diverse aree templari. Gli edifici offrivano un ampio prospetto sul porto da un lato e dall’altro sulla via Appia, il collegamento più importante della città con Roma. Francesca Diosono, Paul Scheding ed Enrico Cirelli, nel corso di un progetto di scavo che si prevede durerà tre anni, concentreranno la loro attenzione principalmente sul cosiddetto ‘Piccolo Tempio’ e su altre aree dell’insediamento. Ora è stato possibile ricostruire la sua esatta estensione e la sua cronologia al II secolo a.C. Questo lo rende la più antica struttura ellenistica di questo tipo nel Lazio, e forse il primissimo tempio a terrazze della regione.

Il tempio stesso e Monte Sant'Angelo, il colle su cui fu eretto, un tempo erano riservati  a diversi tipi di cerimonie religiose. Gli scavi hanno confermato che la facciata del tempio era orientata, non verso il porto, ma verso la via Appia e la città sottostante. Al santuario è associato un numero insolitamente elevato di cisterne, riutilizzate e rinforzate dai monaci nell'alto medioevo.

Gli scavi hanno anche portato alla luce tracce di un insediamento preromano che risale al VII o forse addirittura al IX secolo a.C. Anche chi ha vissuto qui prima della costruzione del tempio è ancora sconosciuto. Fonti letterarie risalenti al VI secolo aC attestano la presenza dei Volsci nella zona, ma queste popolazioni non sono state associate in modo definitivo ad alcun ritrovamento archeologico della zona. Ulteriori lavori nei prossimi due anni potranno aiutare a chiarire come si sviluppò il Santuario di Monte Sant'Angelo prima e dopo la conquista della regione da parte dei Romani e la forma del Monastero verso il XIV secolo.

Informazioni per gli studenti

Lo scavo si svolge nel mese di autunno e vede il coinvolgimento di studenti italiani e tedeschi. Sono a carico del progetto le spese di vitto e alloggio.

Mappa

I ruderi del santuario di Monte Sant'Angelo