Il Museo Civico "Luigi Fantini", intitolato alla memoria dell'illustre pioniere delle ricerche sulla preistoria bolognese, trae la sua origine dalla scoperta dell'insediamento preromano di Monte Bibele, nei pressi di Monterenzio.
I primi rinvenimenti si ebbero durante la seconda guerra mondiale quando un reparto di truppe tedesche, attestato in uno dei punti forti della linea gotica, intercettò alcuni scheletri risultati in seguito pertinenti al sepolcreto della comunità vissuta a Monte Bibele fra la metà del IV e gli inizi del II sec. a.C.
Nell'immediato dopoguerra i raccoglitori di schegge di ferro della zona si imbatterono nei crateri creati dalle bombe, dove affioravano ossa umane e vasi. In seguito, alcuni cacciatori che tentavano di stanare un tasso allargando la bocca della tana, si avvidero che le zolle di terra rimossa restituivano numerosi frammenti ceramici.
Finalmente, tra il 1972 e il 1975, furono intrapresi alcuni saggi di scavo; solo a partire dal 1978, però, si avviarono sistematiche campagne di scavo, tuttora in corso.
Le fortunate scoperte, accolte con grande interesse dalla popolazione locale, suggerirono di creare a Monterenzio un Museo che custodisse pure la documentazione di età precedente e seguente quella del centro di Monte Bibele, in vista di una più ampia comprensione dell'insediamento storico della valle dell'Idice.