Piazza Armerina (EN)
Coordinatore/responsabile della missione
Isabella Baldini
Ambito di ricerca e settori ERC di II livello
Data di attivazione scavo e durata
Il Progetto è attivo dal 2022
Descrizione
Nel 2022 sono riprese le indagini archeologiche presso la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina con il coordinamento del DISCI (resp. scientifico prof.ssa Isabella Baldini, grazie ad una convenzione stipulata con il Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina e il CISEM (Centro interuniversitario di studi sull'edilizia abitativa tardoantica del Mediterraneo - https://centri.unibo.it/cisem/it ) con sede presso l'Università di Bologna, con la partecipazione dell'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell'Università di Enna "Kore".
La Villa romana di Piazza Armerina, dal 1997 nella lista dei siti UNESCO, rappresenta un esempio eccezionale di residenza di prestigio di età tardoantica, con un articolato sistema architettonico e un complesso programma figurativo. Sin dal momento della messa in luce della parte residenziale dell’edificio, avvenuta negli anni ’50 del secolo scorso, lo straordinario sistema di mosaici figurati ha particolarmente attirato l’attenzione di studiosi e visitatori, facendo però spesso trascurare da un lato l’importanza del contesto architettonico, dall’altra quella del contesto paesaggistico e territoriale.
La ripresa dei lavori sul campo mira ad una migliore comprensione dell’edificio nella sua dimensione globale, storica e insediativa. L’attività di scavo si concentra su un settore della Villa inesplorato, adiacente ai magazzini messi in evidenza durante le ricerche condotte da Ernesto de Miro (1983-1988). Attività di ricognizione del territorio tra la Villa e la mansio individuata in contrada Sofiana, svolte da specializzande della Scuola in Beni archeologici dell’Università di Bologna in collaborazione con il Gruppo archeologico di Piazza Armerina sono finalizzate ad un miglior inquadramento del complesso nel contesto paesaggistico di riferimento. La revisione critica della cultura materiale restituita dalle indagini pregresse ha l’obiettivo di offrire nuovi dati per una migliore definizione dell’evoluzione sito nella sua lunga storia insediativa, dall’età imperiale all’epoca arabo-normanna.
Le ricerche sul campo sono complementari ad un progetto di digitalizzazione del patrimonio archeologico (strutture e reperti) svolto sotto il coordinamento della prof.ssa Giulia Marsili in collaborazione con l’Università di South Florida.
Le attività si svolgono inoltre nell’ambito della Summer School “ARCHLABS. Archaeological Heritage in Late Antique and Byzantine Sicily”, finanziata dal programma Erasmus Plus Blended Intensive Programme con la partecipazione di numerose università straniere (Open University, Cyprus; Stockholm University; Kapodistrian University of Athens; University of Enna “Kore”; Jagiellonian University in Kraków; University of Oviedo; University of Peloponnese; University Pablo de Olavide, Sevilla; University of South Florida; Wrocław University of Science and Technology). Il programma delle attività propone un approccio basato su tecniche digitali per l'indagine, la raccolta dei dati e la gestione degli archivi ai fini della pratica e della ricerca archeologica, con laboratori dedicati al rilievo digitale di reperti e strutture (tramite stazione totale, fotogrammetria, laser scanner), disegno digitale di manufatti (laser aided profiler), archiviazione digitale dei dati di scavo (iDig).
Informazioni per gli studenti
Sono ammessi allo scavo esclusivamente studenti in possesso di attestato di frequenza dei corsi sulla sicurezza nei cantieri archeologici e di certificato d’idoneità alla mansione di archeologo. Titolo preferenziale è costituito dall’aver frequentato i corsi e sostenuto i relativi esami nel campo dell’archeologia tardoantica e bizantina. La missione prevede la copertura delle spese di vitto e alloggio.