I materiali

a cura di M.T. Guaitoli

Particolare di un frammento di piatto postrinascimentale con decorazione marmorizzata

I materiali raccolti, sia in seguito all’intervento di restauro (e quindi non direttamente caratterizzati da un contesto stratigrafico/archeologico) sia quelli rinvenuti nel corso dell’indagine archeologica, offrono una panoramica articolata della frequentazione e della vita del complesso conventuale.

Si possono infatti individuare diverse produzioni ceramiche che appartengono al repertorio che è attestato nei contesti archeologici pertinenti ad ambiti "privilegiati" a partire dal XIII secolo, ad uso esclusivo delle mense, o aristocratiche, o dei conventi. Il repertorio messo in luce comprende comunque esemplari che sono databili dalla fine del XIII secolo fino all’avanzato XVIII secolo.

Si tratta - come si è detto - prevalentemente di stoviglie ad uso della mensa dei religiosi, ma anche della comunità che viveva nell’orbita del convento.

La produzione di stoviglie ad uso quotidiano dei religiosi, che fa parte di quella specifica definita come "ceramica conventuale", si differenzia da quella tradizionale per la presenza di simboli legati all’ordine di appartenenza, nel caso specifico evidenziata dal calice fiancheggiato a destra e a sinistra dalle lettere I e O, iniziali di IOANNES; l’iconografia è completata spesso dalla presenza di monticelli stilizzati che rappresentano il monte Oliveto, collegato alla metafora dei luoghi della Terrasanta e della Passione del vicino complesso stefaniano. Questo materiale è rappresentato almeno in due delle categorie principali di ceramica rivestita: un esemplare in graffita - purtroppo rimasto, al momento, un unicum - e un’ampia gamma della produzione in smaltata, sia rinascimentale sia più tarda, che presentano interessanti varianti del motivo conventuale.

Questi esemplari pertinenti a tipologie ed epoche diverse, ci danno modo di mettere in luce anche le richieste della committenza e la versatilità delle botteghe artigiane nel proporre sempre nuovi modelli, più consoni al gusto del momento.

Non mancano altre classi ceramiche che forniscono un campione distribuito tra la fine del XIII e il XVIII secolo: maiolica arcaica e rinascimentale; graffita arcaica, rinascimentale e post-rinascimentale; ingobbiate invetriate (dipinte o no), come anche le ceramiche non rivestite ad uso della cucina e della dispensa (grezze e depurate), indici di consumo e di vita quotidiana, ma anche importanti indicatori socio-economici della comunità che ne fruiva.

Album

Fotografia che ritrae alcuni frammenti di ceramiche conventuali medievali e rinascimentali rinvenute nel corso degli scavi

Frammenti di ceramiche conventuali medievali e rinascimentali

Fotografia che ritrae una brocchetta in ceramica invetriata monocroma bianca

Brocchetta in ceramica invetriata monocroma bianca

Fotografia di una ciotola in ceramica ingobbata, invetriata e dipinta

Ciotola in ceramica ingobbiata, invetriata e dipinta

Fotografia di una ciotola in ceramica ingobbata, invetriata e dipinta

Ciotola in ceramica ingobbiata, invetriata e dipinta

Fotografia di conca in ceramica invetriata monocroma verde

Conca in ceramica invetriata monocroma verde

Fotografia del frammento di un piatto postrinascimantale con decorazione marmorizzata

Frammento di piatto postrinascimentale a decorazione marmorizzata

Fotografia del frammento di un piatto postrinascimentale con decorazione maculata

Frammento di piatto postrinascimentale a decorazione maculata