Nel Quattrocento: la nuova chiesa

La chiesa ricostruita a metà Quattrocento è un gioiello di arte e architettura, sui più recenti e qualificati modelli cittadini.

Particolare della fotografia che ritrae l'acquila in terracotta modellata da Nicolò dell'Arca

Crescendo i fedeli e la potenza della congregazione lateranense, i canonici vollero ingrandire la chiesa e abbellirla di affreschi e opere di scultura: prima e più conosciuta fra tutte l’aquila in terracotta modellata da Nicolò dell’Arca, che simboleggia l’evangelista Giovanni.

I lavori quattrocenteschi rispecchiano il rinnovamento dell’istituzione, entrata a far parte della congregazione riformata di S. Maria di Frigionaia (canonica presso Lucca), che ridiede vigore alla vita regolare, e mostrano quanto essa si fosse inserita nella vita religiosa, ma anche politica e sociale della città. Maestro Cristoforo (probabilmente Cristoforo di Zanino) e Domenico di Tommaso (che in quegli stessi anni lavoravano entrambi anche in S. Michele in Bosco) furono gli artefici delle parti murarie, che sostanzialmente ampliarono la chiesa cruciforme duecentesca, demolendo l’antichissima chiesetta a pianta centrale; il tagliapietre Baldassarre da Varignana eseguì prima del 1456 l’altar maggiore in pietra e alcuni capitelli.

La chiesa a seguito dei lavori del 1440-1450 divenne quindi una grande aula a tre navate con cappelle laterali, di sapore tardogotico, che si ispirava alla basilica di San Petronio, iniziata nel 1390. Grazie al mecenatismo del ricco mercante Giovanni Bolognini fu innalzato nel 1496 l’alto tiburio ottagonale che sovrasta la penultima campata della navata centrale. Nello stesso periodo, fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, facoltosi cittadini abbellirono le cappelle laterali e ne fecero costruire altre, ricorrendo all'opera di famosi artisti, quali il Perugino, Lorenzo Costa, Raffaello Sanzio, Francesco del Cossa (per i disegni delle vetrate, eseguite dai vetrai Cabrini).

Anche il convento fu ampliato e abbellito: nel 1428 constava infatti di numerosi locali, sia di residenza sia di servizio. Oltre al dormitorio, esistevano varie camere di soggiorno, mentre fra i locali di servizio sono ricordati il refettorio con cucina e dispensa, spezieria (farmacia), barberia e infermeria, nonché il guardaroba; esisteva anche una foresteria per i visitatori e naturalmente granai, cantine e magazzini. Sappiamo anche dell’esistenza di una fattoria, di un orto con la camera per l’ortolano e due magazzini annessi e infine una stalla.

Album

Fotografia che ritrae i resti della chiesa quattrocentesca

Resti della chiesa quattrocentesca

Fotografia che ritrae i resti della facciata quattrocentesca

Resti della facciata quattrocentesca

Fotografia che ritrae l'aquila modellata da Nicolò dell'Arca e collocata sulla facciata del quattrocento

L'aquila di Nicolò dell'Arca sulla facciata

Fotografia del campanile nel 1914

Il campanile nel 1914

Fotografia della facciata della chiesa di San Giovanni in Monte nel 1914

La facciata nel 1914

Fotografia della facciata attuale della chiesa di San Giovanni in Monte

La facciata attuale